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Ente elettorale e Parlamento venezuelano si avvicinano sull’emendamento

Il Consiglio Nazionale Elettorale (CNE) ed il Parlamento venezuelano hanno fatto il loro primo avvicinamento per definire le date di un eventuale referendum per un emendamento costituzionale che permetterebbe la rielezione presidenziale continua.  “Noi continuiamo a mantenere le macchine di votazione ed anticipiamo tutto quello che possiamo, ma dobbiamo aspettare che l'Assemblea Nazionale consegni ufficialmente la proposta di modificazione”, ha affermato la presidentessa del CNE, Tibisay Lucena.
 
La posizione ufficiale dell'ente è aspettare fino a che il legislativo faccia il sollecito formale di cambiamento dell'articolo 230, per fare la convocazione nei 30 giorni seguenti, ha precisato la leader del potere elettorale.
 
In appoggio alla prima discussione parlamentare, centinaia di venezuelani sono stati testimoni questo giovedì della consegna di 4,76 milioni di firme raccolte in tutto il paese ed in appoggio all'iniziativa che permetterebbe la postulazione del presidente Hugo Chavez nel 2012.
 
Ci congratuliamo con il popolo che ci ha dato tutti questi sorrisi, ha detto il capo del comando di campagna Simon Bolivar per l'emendamento, Jorge Rodriguez.
 
All'inizio della raccolta delle firme, gli organizzatori del Partito Socialista Unito del Venezuela speravano di ricevere l’appoggio di circa tre milioni e mezzo di persone, di per sé una cifra senza precedenti nella storia politica del paese.  
La modificazione alla Magna Carta, aprirebbe le porte per la postulazione del presidente Hugo Chavez nel 2012, cosa che è impossibile in questo momento, dal momento che si trova nel suo secondo mandato, senza contare uno breve tempo prima dell'approvazione della Costituzione nel 1999.
 
Dopo il riposo natalizio ed alla fine dell’anno, i seguaci di Chavez riprenderanno il processo di raccolta delle firme, dal 5 al 14 gennaio prossimo, per consegnarle al Parlamento unicamerale, che starà dibattendo il progetto, alla seconda discussione in quella data.
 
La proposta avrebbe luce verde se è appoggiata nell'organo legislativo, come si pensa che succederà, perché per presentarlo al potere elettorale è necessaria la maggioranza dei 167 deputati e l'iniziativa conta già almeno con 146 aderenti.
 
Dopo la prima discussione, ne sarà necessaria una seconda in gennaio prossimo, la presidentessa del legislativo, Cilia Flores, ha assicurato che i settori oppositori dimostrano una gran disperazione davanti all'ampia mobilitazione popolare.

Fonte: 

PL

Data: 

22/12/2008