Citas

"La realtà è che Bush ed il suo gruppo sono più invischiati negli errori della politica estera che lo stesso Nixon al momento della sua rinuncia nel 1972.  La sanguinosa guerra in Iraq ed il rifiuto del popolo degli Stati Uniti, il prezzo in vite umane, l’elevatissimo numero di feriti e mutilati nell’avventura bellica, mostrano una situazione piena di contraddizioni:    la deteriorata l'immagine degli Stati Uniti e l'impossibilità di rinunciare alle guerre di conquista per le materie prime, il dollaro ed il prezzo dell'oro, la svalutazione della moneta e l'inflazione, il consumismo e l'incapacità di rifornirsi da soli di beni di consumo, la produzione d’etanolo e la scarsità mondiale d’alimenti, i metodi fascisti e la demagogia democratica, la tortura e le prigioni segrete ed i diritti umani, l'enorme inquinamento ambientale del paese ed il diritto della specie alla sopravvivenza, i benefici della scienza per la salute e l'utilizzo della stessa per eliminare o rendere fortemente invalidi gli esseri umani, il furto di cervelli ed il sottosviluppo dei paesi poveri, il prezzo del petrolio e lo spreco sempre più grande d’energia, le elezioni di novembre ed i latini che in numero crescente muoiono alla frontiera. La lista sarebbe interminabile.(...) È essenzialmente una lotta tra la vita e la morte".

Riferimento al testo originale: Riflessioni "SETE DI SANGUE" (II), 16 marzo 2008